Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i cambiamenti rapidi dello stile di vita, che hanno portato alla diffusione di diete ricche di zuccheri e ad alti consumi di alcol e tabacco, sono la causa di molte condizioni di patologie croniche. Questi comportamenti diventano particolarmente determinanti nell’ambito della salute orale.
Non sempre la forte correlazione tra alimentazione e salute del cavo orale è tenuta nella giusta considerazione, ecco perché si sente sempre più la necessità di un’educazione di adulti e bambini ad una corretta assunzione di cibi e bevande.
Mangiare o bere in maniera errata può favorire patologie primarie del cavo orale quali carie, gengiviti, parodontiti, neoplasie che possono ripercuotesi a livello sistemico, così come patologie presenti in altri distretti possono interessare direttamente o indirettamente la salute orale. Un esempio sono le problematiche legate a sovrappeso e obesità, condizioni che rappresentano uno dei più seri problemi attuali in aumento in tutte le fasce d’età.
Il connubio tra la cura della bocca e la cura dell’alimentazione è dunque una scelta vincente.
ALIMENTAZIONE E ANTIAGING: SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO
Un’ampia letteratura scientifica sull’alimentazione è oggi disponibile per capire in modo piuttosto chiaro quali cibi ci danneggiano e quali invece ci aiutano a vivere di più e meglio.
Quello che possiamo dire con certezza è che esistono stili alimentari (e in generale di vita) che permettono di ridurre l’accumulo di danni indotti dal tempo sul nostro organismo. Andando sulla pratica, ecco alcuni principi da seguire per impostare un’alimentazione antiaging utile anche a rallentare il processo di invecchiamento:
- Ridurre l’apporto calorico;
- Ridurre il carico glicemico;
- Aumentare i grassi sani e ridurre quelli nocivi;
- Aumentare l’apporto di fibra tramite verdura, frutta e cereali integrali;
- Fare della verdura una componente centrale della dieta;
- Usare proteine magre;
- Usare metodi di cottura non aggressivi.
L’IMPORTANZA DELL’IDRATAZIONE E COME COMBATTERE LA DISIDRATAZIONE
Un uomo adulto è composto al 65% di acqua, un neonato è idratato per l’80% del peso corporeo, mentre una persona anziana ha un’idratazione più vicina al 50%.
Ma perché avviene questo fenomeno di disidratazione e, soprattutto, perché è importante combatterlo? Il peggioramento degli equilibri corporei che avviene con l’invecchiamento ha tra i suoi effetti anche una minor capacità di mantenere l’idratazione corporea. Appurato che una carenza d’acqua compromette il funzionamento di qualsiasi processo fisiologico, è chiaro che per esercitare un buon effetto anti-age bisogna limitare questa disfunzionalità.
I consigli di idratazione vanno personalizzati in base all’età dell’individuo e all’eventuale presenza di patologie. È importante quindi in primis chiedere consiglio al medico di riferimento.
In linea generale, in una persona sana l’apporto di liquidi dovrebbe essere pari a 3,5 volte il peso ideale in inverno, mentre quantità maggiori sono consigliabili per l’estate. Quote più elevate sono consigliate per chi pratica attività sportiva o lavora in ambienti molto caldi. L’acqua va assunta a piccoli sorsi durante tutta la giornata: grosse quantità tutte in una volta vengono espulse a livello renale nel giro di poco tempo. Durante il pasto sarebbe meglio non consumare più di 1-2 bicchieri per non ostacolare la digestione.
Per aumentare l’apporto di liquidi si consiglia di consumare a ogni pasto una generosa quantità di verdura e almeno 2 porzioni di frutta al giorno. In inverno, possiamo anche integrare con zuppe, minestroni e brodi. In alternativa possono essere utilizzati infusi, tisane o tè, oppure aromatizzare l’acqua con limone, lime, arance, o con pezzi di frutta fresca. Da limitare invece le bevande dolci e gassate e i succhi di frutta, per la quantità elevata di zuccheri semplici che contengono.
CIBI ANTIOSSIDANTI E SUPERFRUITS
Sono diverse le motivazioni che possono accelerare il naturale processo di invecchiamento organico. Rallentare le cause di questo processo è possibile grazie agli antiossidanti.
Gli antiossidanti sono sostanze preziose perché agiscono contro l’azione dei radicali liberi. È facile intuire che se l’organismo è debole e senza difese sarà più facilmente esposto ad ammalarsi e a invecchiare prima del tempo. Gli antiossidanti servono proprio a evitare tutto questo e a preservare in salute e bellezza il nostro organismo, sia dentro che fuori.
La varietà di cibi dall’azione antiossidante che possiamo proporre a tavola ogni giorno senza difficoltà ci viene in soccorso: tutta la frutta e la verdura ne sono ricchi e in generale quando scegliamo cibi ricchi in vitamine, minerali, acidi grassi essenziali e altre sostanze siamo certi di essere sulla strada giusta.
Ecco ora l’elenco dei cibi più ricchi di antiossidanti:
la papaya, frutto esotico ricco di vitamine e proprietà anti radicali liberi; l’avocado che si presta bene per la preparazione di numerosi piatti e abbinamenti; la carota ricchissima di vitamina A; il tè verde che possiede spiccate azioni antiossidanti di cui è rilevante l’azione anticancro e anticolesterolo; il cacao con le sue proprietà benefiche; il kiwi che ha un’azione depurativa nell’intestino; i frutti rossi in cui rientrano melograno, mirtilli, more, lamponi e il mangostano; alghe, bacche di goji, acai, carambola. Infine non dimentichiamo gli oli vegetali dal potere antiossidante come l’olio di sesamo, di argan, di oliva, di semi di canapa, di lino, di vinaccioli, semi di cotone e di germe di grano.
Una menzione spetta sicuramente anche ai Superfruits. Ai Superfood vengono attribuite molte proprietà, ad esempio energizzanti e toniche nel caso del ginseng e del guaranà, oppure antiossidanti come nel caso, appunto, dei superfruit.
Rientrano in questa categoria: radice di ginseng, guaranà, bacche di goji, semi di canapa, semi di chia, wheatgrass o erba di grano, frutti di mirtillo rosso palustre, radice di curcuma, fungo riesci, papaya fermentata, trifoglio rosso, foglie di vite rossa, radice di zenzero, alga spirulina, semi di caffè verde crudo, bacche di arcai, melagrana, foglie di trifoglio rosso, semi di mangostano, maca o ginseng delle Ande, matcha, frutti di noni e frutto delle specie apparenti al genere Hippophae.
L’IMPORTANZA DI UN PIANO ALIMENTARE PERSONALIZZATO ELABORATO DA UN NUTRIZIONISTA
Il ruolo del nutrizionista è quello di fornire al paziente una coscienza alimentare e un supporto nutrizionale che va oltre la sola perdita di peso. Il nutrizionista aiuta a raggiungere un’armonia con il cibo in quanto una buona alimentazione permette uno stile di vita più salutare e gratificante.
L’educazione alimentare è importante per ogni fascia d’età, non è mai troppo tardi né troppo presto per cambiare abitudini errate o dannose. Una corretta alimentazione si ripercuote in tanti processi metabolici, organici e fisiologici, come una migliorata qualità del sonno, una migliore digestione, un’aumentata memoria e una maggiore concentrazione.
Mangiare bene è importante per assumere i giusti nutrienti, e adattare la propria alimentazione alle esigenze fisiologiche specifiche. Tutto questo, però, è molto difficile da attuare senza i consigli di un esperto che sappia bilanciare attentamente l’alimentazione con il fabbisogno e l’esigenza individuale.
Ecco perché parlare di cibi proibiti in assoluto o di diete passepartout è inappropriato. Occorre, al contrario, conoscere le proprie necessità e affidarsi a uno specialista in grado di costruire una dieta su misura. Il piano alimentare deve essere personalizzato per essere adeguato non solo alle proprie caratteristiche fisiologiche ma anche allo stile di vita, alle esigenze e ai gusti.
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