L’ORTODONZIA: COS’È, A COSA SERVE E QUANDO È FONDAMENTALE PER IL BENESSERE DELLA PERSONA

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L’ORTODONZIA: COS’È, A COSA SERVE E QUANDO È FONDAMENTALE PER IL BENESSERE DELLA PERSONA

L’ortodonzia è una disciplina odontoiatrica che si occupa dello studio, della diagnosi e della terapia delle malocclusioni dentali. In pratica, tratta le anomalie che interessano la posizione dei denti, la crescita delle ossa mascellari e i rapporti tra le due arcate dentarie. Con conseguenti alterazioni sull’estetica del volto e sulle funzioni di respirazione, masticazione e fonazione.

Tali anomalie possono dipendere da fattori ereditari, da abitudini sbagliate (respirazione orale, succhiamento del dito o del labbro inferiore), dalla perdita precoce di denti da latte o dall’estrazione prematura di denti permanenti.

La pratica ortodontica si avvale di apparecchiature ortodontiche fisse e mobili, di terapie chirurgiche, di terapie biomeccaniche, del trattamento chirurgico-ortodontico dei denti inclusi e trasposti, dell’ortodonzia dell’adulto e pre-protesica, della contenzione.

MALOCCLUSIONE: LE 3 CLASSI DENTALI

Solo agli inizi del Novecento si classifica il problema delle dismorfosi facciali in modo scientifico. Quando Edward Angle distingue le malocclusioni in 3 classi sulla base della posizione relativa dei primi molari permanenti superiori e inferiori.

I Classe dentale: il molare superiore occlude nel solco tra la cuspide mesiale e centrale del primo molare inferiore, il canino superiore si incastra dal lato vestibolare tra canino e premolare inferiore. Si tratta della casistica più diffusa nella popolazione nord-europea.

II Classe dentale: dove il baricentro del corpo sta davanti e la mandibola cresce e si sviluppa in posizione distale rispetto al cranio, pertanto il molare superiore si incastra tra le creste marginali di secondo premolare e primo molare inferiore. Si tratta della casistica più diffusa nella popolazione indoeuropea.

III Classe dentale: il molare superiore occlude dopo il solco distale del molare inferiore. Si riscontra prevalentemente in persone di origini asiatiche e presenta diverse tipologie in associazione a ipersviluppo mandibolare e iposviluppomascellare con varie gradazioni di crescita.

La suddivisione presentata è una classificazione clinica, ma esistono miliardi di possibili variazioni che uno specialista può trovarsi di fronte.

IL TRATTAMENTO ORTODONTICO: COS’E’, COME FUNZIONA E QUANDO FARLO

Per impostare una terapia ortodontica personalizzata, è necessaria una diagnosi approfondita. Attraverso l’esame clinico del paziente, lo studio delle radiografie, i modelli in gesso e i parametri estetici rilevati con fotografie del viso e del sorriso.

In base al tipo di anomalia e al risultato desiderato, l’ortodonzia può avvalersi di apparecchiature rimovibili o fisse. L’apparecchio ortodontico mobile è costituito da placche di resina dotate di ganci per stabilizzare il dispositivo ai denti e di viti per attivarlo periodicamente. L’apparecchio ortodontico fisso è costituito da placchette, dette brackets, incollate alla superficie esterna dei denti e nelle quali vengono fatti passare sottili fili metallici che li muovono lentamente. I brackets solitamente sono di metallo, ma è possibile scegliere versioni in ceramica dello stesso colore del dente.

Per sottoporsi a un trattamento ortodontico non ci sono limiti di età. La durata varia da uno a più anni a seconda del tipo di anomalia da correggere, dell’evoluzione della dentatura e dello sviluppo generale.

LE PROCEDURE DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO

Il trattamento ortodontico persegue obiettivi funzionali, come la corretta masticazione, ed estetici per denti dritti al posto giusto, con il massimo risalto delle potenzialità estetiche individuali. Per risolvere una malocclusione e le sue conseguenze, le procedure ortodontiche corrette possono essere suddivise nel seguente modo:

Diagnosi – l’ortodontista visiona gli esami clinici e strumentali, prende informazioni dai modelli e dall’analisi estetica della persona e individua le situazioni che richiedono la sua attenzione.

Presentazione del piano di trattamento – L’ortodontista racconta e discute con il paziente i problemi riscontrati, le opzioni a disposizione e i trattamenti a cui può ricorrere. Questo momento è fondamentale anche per capire la tempistica. Soprattutto in casi di grave mal occlusione e/o nei pazienti in crescita, è importante valutare bene il momento ideale in cui intervenire, ovvero quello che consente il miglior risultato con il minor disagio.

L’applicazione dell’apparecchiatura – Si posiziona l’apparecchio ortodontico – fisso o mobile – per applicare delle forze calibrate sui denti, sui mascellari e sui muscoli. Il trattamento ortodontico modella la crescita e lo sviluppo delle ossa mascellari, guida i denti nella posizione giusta e armonizza i movimenti masticatori.

I controlli ortodontici – Ogni apparecchio deve essere controllato con una periodicità che varia in base al tipo di apparecchiatura e dalla fase del trattamento ortodontico. A volte bastano pochi minuti per monitorare l’igiene, se tutto procede come previsto. A volte invece le procedure possono essere più lunghe e complesse al fine di riattivare le forze applicate sui denti.

La contenzione – Tolto l’apparecchio, si passa alla fase di stabilizzazione del trattamento ortodontico per consolidare e mantenere il risultato ottenuto. In questa fase l’impegno richiesto al paziente è ridotto, le visite sono meno frequenti e l’ortodontista fotografa il risultato ottenuto per monitorare eventuali cambiamenti.

L’ORTOGNATODONZIA

L’ortognatodonzia è la disciplina medico-stomatologica che si occupa della correzione delle malformazioni dei mascellari e delle alterazioni della crescita e dello sviluppo degli stessi. Con lo scopo di correggere in modo stabile una malocclusione dentale.

Per adempiere al suo lavoro, lo specialista in ortognatodonzia individua percorsi diagnostici per inquadrare i vari tipi di malocclusione. Da quelli meramente dentali fino alle patologie malformative generalizzate ereditarie o congenite.

Ha inoltre specifiche competenze sulla prevenzione, l’intercettamento e la correzione delle malocclusioni, nonché nel trattamento con successo delle disgnazie dentali e dento-scheletriche, sia nei bambini che nell’adulto. E sostiene un approccio multidisciplinare tra l’ortognatodonzia e le varie discipline interconnesse.

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